[IT] Dalle Origini della Telematica al Futuro del Rischio Digitale
Season 1 | Episode 13Benvenuti al Podcast Insurance Telematics
Introduzione: Dalla Telematica Auto-Centrica all’Umano Digitale
In questa speciale puntata in lingua italiana del podcast Insurance Telematics, Harald dialoga con Fabio Sbianchi, pioniere della telematica assicurativa e fondatore di Octo Telematics. Collegati da Roma e Vienna, esplorano come la telematica sia passata dall’antifurto satellitare all’analisi dei comportamenti umani tramite smartphone. Fabio presenta anche il suo nuovo progetto, Whale Life, che affronta i rischi emergenti legati a genetica, AI e biohacking. Una conversazione illuminante tra storia, innovazione e futuro dell’assicurazione.
Ospite della Puntata: Fabio Sbianchi
Harald presenta Fabio come un caro amico e una figura centrale nella nascita della telematica assicurativa. Fabio ha iniziato nel 1997 con Viasat, contribuendo allo sviluppo del primo antifurto satellitare europeo. Nel 2002 ha fondato Octo Telematics, introducendo l’analisi del comportamento alla guida come strumento assicurativo.
Le Origini della Telematica Assicurativa in Italia
- 1997: sviluppo di sistemi antifurto satellitari con Viasat
- 2002: fondazione di Octo Telematics
- 2005: primo contratto assicurativo con Unipol
- 2019: Unipol internalizza la piattaforma telematica
Unipol è stata la prima compagnia a comprendere i vantaggi della raccolta dati basata su comportamenti reali, contribuendo alla diffusione del modello anche in Europa e negli Stati Uniti.
Da OBU e SIM allo Smartphone
Harald e Fabio discutono l’evoluzione tecnologica: dai dispositivi installati con SIM card alla semplicità degli smartphone.
Ieri:
- Dispositivi costosi
- Installazione complessa
- SIM card e mappe a pagamento
- Alto costo di entrata
Oggi:
- App installabili in pochi secondi
- Costi ridotti
- Dispositivi plug-and-play o tag Bluetooth
- Maggiore scalabilità e engagement
Dalla Rilevazione alla Prevenzione del Rischio
La telematica oggi può prevenire gli incidenti, non solo rilevare comportamenti pericolosi. L’obiettivo è premiare chi guida bene, ridurre incidenti e costi, migliorare la relazione cliente-compagnia e automatizzare la gestione dei sinistri.
Whale Life: Proteggere l’Umano Digitale
Fabio presenta Whale Life, una MGA nata per assicurare i rischi causati dal progresso tecnologico e scientifico.
- Genetica
- Biometria
- Biohacking
- Criogenia
- Clonazione
- Intelligenza Artificiale
- Robotica
- Metaverso
L’obiettivo è coprire i rischi della vita umana prima della nascita, durante e dopo la morte.
Smartphone, Biometria e Nuove Frontiere
Fabio afferma che la telematica tradizionale è superata. Il centro ora è l’essere umano. Lo smartphone è una fase temporanea: in futuro, il corpo stesso sarà connesso e in grado di comunicare con sistemi esterni.
Rivoluzioni Tecnologiche: Elettricità, Internet, AI
Harald e Fabio riflettono sulle grandi trasformazioni tecnologiche. Fabio sottolinea che elettricità, internet e intelligenza artificiale sono tecnologie generaliste, in grado di trasformare ogni settore, inclusa l’assicurazione.
Uno Sguardo al Futuro
Questa conversazione con Fabio apre la strada a molti temi che verranno trattati nelle prossime puntate:
- Evoluzione della telematica assicurativa
- Assicurazioni per rischi biometrici e genetici
- Smartphone e wearable come strumenti assicurativi
- Intelligenza artificiale nella gestione sinistri
- Nuove categorie di rischio e modelli di business
- Ospiti d’eccezione e leader di settore
Dolphin Technologies guida la trasformazione verso una mobilità più sicura, intelligente e sostenibile grazie a soluzioni telematiche innovative. Segui il nostro podcast per scoprire il futuro dell’assicurazione.
Trascrizione completa dell’episodio
Harald
Buongiorno a tutti. Questa è la prima volta che io faccio una presentazione del nostro podcast Insurance Telematics in italiano, perché oggi siamo molto, mi sento molto onorato perché oggi abbiamo come ospite un carissimo amico e una persona molto, molto, molto conosciuta nell’ambito di assicurazione telematica, Dottor Fabio Sbianchi. Buongiorno Fabio.
Fabio
Buongiorno Harald. Buongiorno.
Harald
Come stai? Dove ti trovo?
Fabio
Oggi mi trovi a Roma. E grazie per questo invito e per questa occasione di scambiare delle idee su una materia che amiamo senza dubbio.
Harald
Allora, noi ci siamo incontrati, se mi ricordo bene in 2007, però tu in questo periodo eri già molto più avanti nell’ambito telematica, perché tu avevi già lanciato i primi programmi in Italia, se non mi ricordo male, in 2002-2003. Raccontaci un po’ la storia e come hai iniziato a lavorare con la telematica assicurazione.
Fabio
Allora, intanto non è molto difficile quello che hai detto. Ho iniziato prima, anche perché si vede dal colore dei capelli. Io ho iniziato nel ’97 con sistemi di positioning legati alle autovetture con Viasat. Sono stato il PMO di Viasat nel setup dell’azienda e abbiamo costruito il primo antifurto satellitare europeo su basi numeriche molto grandi. Poi nel 2002 sono uscito da Viasat e ho costituito, insieme ad altri amici, Octo Telematics. Rispetto all’antifurto satellitare, aggiungeva invece la profilazione del cliente, quindi la raccolta di dati per capire come il cliente si comportasse alla guida, cosa accadesse quando c’era un sinistro. Questo permetteva alla compagnia assicurativa di conoscere meglio il suo cliente. E lì è nata la telematica assicurativa in Italia, poi piano piano si è estesa in Europa e negli Stati Uniti. Però ci sono voluti 3 anni: 2002, 2003, 2004, e solo a maggio del 2005 siamo riusciti a partire con la prima compagnia assicurativa che si è fidata di questa proposizione. Non è stato semplice.
Harald
E questa compagnia ancora oggi sta lavorando nell’ambito telematica perché è diventato parte della loro DNA.
Fabio
Sì, è stata Unipol. Prima Unipol e poi Generali. Comunque Unipol è stata la prima, che è partita a maggio del 2005 e non si è più fermata. È stata la compagnia che forse ha capito meglio i benefici che possono derivare dalla raccolta dei dati di comportamento alla guida e di dove e come si muovono le automobili sulla rete stradale. Capire in maniera oggettiva la rischiosità reale e non quella presunta solo attraverso i dati statici. Loro poi hanno internalizzato nel 2019 questa attività, quindi sono andati avanti con una loro piattaforma. Fantastici in termini di utilizzo della telematica.
Harald
Poi, se mi ricordo bene, in quest’epoca abbiamo usato un hardware, un on-board unit, un OBU installato nella macchina. Poi abbiamo dovuto acquistare una carta SIM, c’era l’installazione, la logistica: un processo abbastanza complesso. Invece oggi possiamo usare lo smartphone del cliente, un tag, o ancora un i device OBD. La vita è diventata molto più facile, i prezzi più bassi e il servizio si è amplificato. All’epoca usavamo la telematica innanzitutto per l’antifurto, l’enforcement del claim, per capire se c’era stato un frode o com’era il comportamento. Dovevamo raccogliere dati perché non ce n’erano. Oggi abbiamo mezzi tecnologici che ci permettono di dare questo servizio a prezzi molto più bassi. Come vedi tu quella evoluzione negli ultimi 20 anni?
Fabio
Hai detto bene. Dall’avvento della telematica assicurativa nei primi anni 2000 ad oggi ci sono state varie trasformazioni. I primi device installati a bordo delle automobili erano molto costosi, costava molto l’installazione stessa, l’abbonamento telefonico, le mappe. Per accompagnare lo sviluppo, le aziende hanno dovuto inventare il comodato d’uso. Sostenevamo noi i costi maggiori del device e dell’installazione, recuperandoli con i canoni annuali, ma il break-even arrivava dopo circa 2 anni e mezzo. Poi sono nati i device self-installing, installabili sopra le batterie dell’auto, e ciò ha ridotto i costi e velocizzato l’installazione. Con la diffusione della tecnologia, i costi si sono abbassati. Oggi usiamo lo smartphone, che ha tolto le entry barrier: un’opportunità gigantesca. Tuttavia, la telematica è rimasta ferma a 10 anni fa. Sono cambiati gli strumenti, ma non il mindset. Serve un’altra discontinuità nell’industria. Lo smartphone ci ha dato il customer engagement, ma credo che possiamo fare molto di più.
Harald
Lo prendo come motivazione per accelerare e fare di più. Se guardiamo la proposition, è come la macchina: non è cambiata molto in 100 anni, ha ancora quattro ruote e un volante. Ma oggi viaggiare in macchina è più comodo. La telematica all’epoca era un prodotto per trovare mal-behavior, oggi è uno strumento per evitare incidenti. Cosa ne dici?
Fabio
Due cose. La telematica da sempre, almeno quella che ho in testa io, non ha mai avuto lo scopo di cercare i cattivi, ma di premiare i buoni. I benefici sono per chi si sforza di guidare meglio, diventare meno rischioso. Questo si traduce in meno incidenti e meno costi per le compagnie. Però abbiamo fatto ancora poco nel customer profiling, detection dei sinistri, costo delle riparazioni e gestione end-to-end dei sinistri. Nel mio mondo ideale, le compagnie non devono occuparsi di sinistri. Se ne devono occupare le aziende di telematica. Le compagnie devono scoprire il rapporto quotidiano con i clienti. Sono sedute su milioni di clienti e ci parlano poco. Oggi i grandi player offrono tutto: energia, connettività, assicurazioni. È importante il rapporto con il cliente. Le compagnie devono costruire relazioni forti per difendere la propria base clienti, altrimenti la perderanno.
Harald
Hai deciso di fare un passo avanti perché con l’aumento della tecnologia aumentano anche i rischi. Mi ricordo anni fa mi hai parlato di un progetto nuovo, Whale Life. Raccontami di Whale Life. Qual è la vision? A che punto siete?
Fabio
Nella telematica assicurativa oramai sono arrivati quelli più bravi di me. Io potevo dare poco, quindi ho fatto un salto e ho fondato, con altri amici, Whale Life. Non mi piace lavorare da solo: credo che un imprenditore debba circondarsi di persone migliori di sé. Whale Life è una MGA, una compagnia assicurativa, che vuole coprire i rischi che il progresso tecnologico e scientifico può causare al genere umano: prima della nascita, durante la vita e dopo la morte. Negli ultimi 30 anni siamo stati invasi dalla tecnologia. In passato avevamo tempo per adattarci; oggi arriva tutta insieme e non riusciamo nemmeno a capirla. Whale Life studia tecnologie come Genetics, Biometrics, Biohacking, Cryonics, Cloning, Metaverse, AI, Robotics. Cerchiamo di capire i rischi derivanti da un uso scorretto o fraudolento.
Harald
C’è una connessione tra assicurazione telematica e quello che stai facendo. Il mezzo del cliente è lo smartphone. Se parliamo di biometrics, dati biologici, lo smartphone è l’hub. Secondo te la telematica diventerà un mezzo anche per questi prodotti?
Fabio
Sì, senz’altro. Non è stato ancora coniato il termine giusto. Per me “telematica” è un termine obsoleto. Lo smartphone ci ha dato una shortcut verso l’uomo. Dobbiamo passare dall’automobile all’uomo: alla sua salute, alla sua mobilità estesa. Questo è il focus. La telematica oggi è ferma a 10 anni fa perché si è fermata sull’automobile. Dobbiamo estendere alla persona. Lo smartphone può aiutarci. Anche se siamo così ambiziosi che diciamo che ci occupiamo anche dei rischi prima della nascita. Pensa alla genetica. Il biohacking studia la tecnologia all’interno del corpo umano: pacemaker, impianti cocleari, chip cerebrali, nanoparticelle. Il centro è l’uomo, non l’auto. Le aziende di telematica possono fare questo salto.
Harald
Per noi è esattamente quello che dici. Biohacking, longevity, healthspan sono molto importanti. Oggi andiamo dal medico, da chi ci ripara, ma salute vuol dire anche nutrizione, fitness, stato genetico. Purtroppo guardiamo questi aspetti in modo isolato, non olistico. Lo smartphone è collegato con wearable, Oura Ring, Apple Watch. Posso aggiungere dati da un glucose monitor, dalla dieta. Lo smartphone è il centro della comunicazione tra dati e persona.
Fabio
Sì. Tu sei pragmatico, serio. Io posso permettermi di andare oltre. Il punto vero non è lo smartphone. È che cambierà l’uomo. Tutto intorno a noi cambia, e cambierà anche l’uomo. L’uomo diventerà molto più digitale. Lo smartphone saremo noi. Il nostro corpo comunicherà direttamente con chi ci deve mandare medicine o trattamenti. Whale Life studia come la tecnologia interagirà o entrerà nel corpo umano. Ogni progresso ha opportunità, ma anche una derivata negativa. Noi studiamo quella derivata per coprire i rischi. La scommessa è studiare l’uomo nuovo. Anche la ricchezza è cambiata: da fisica a digitale. Anche i ladri sono cambiati: da scalatori di palazzi a ingegneri informatici. Questo cambiamento arriverà anche al corpo umano. Le persone sono la chiave. Lo smartphone è solo un mezzo temporaneo. Tra 5-10 anni, non servirà più.
Harald
Se guardiamo al passato: 150 anni fa l’elettricità ci ha dato il potere di produzione. 80 anni fa la TV ci ha dato informazione. 30 anni fa internet ci ha dato la possibilità di comunicare e scambiare informazioni. Oggi, con l’AI, possiamo creare. Il numero di persone che possono creare è aumentato. Cosa ne pensi?
Fabio
Hai toccato un tema importante. Elettricità, internet e AI sono tre grandi rivoluzioni. Sono tecnologie general purpose: non servono a una sola cosa, ma permettono tante cose. L’automobile è stata inventata per spostarsi. L’elettricità, invece, serve per cucinare, fondere metalli, ecc. Lo stesso vale per internet e AI. Non so dove ci porterà, ma so che sono mezzi bellissimi, meravigliosi, che porteranno opportunità e cambieranno il mondo in meglio. Non ho alcuna paura.
Harald
Fabio, abbiamo toccato tanti temi. Siamo partiti 150 anni fa con l’elettricità, poi…
Harald
…poi abbiamo fatto le quattro evoluzioni: elettricità, internet, telematica…
Fabio
Telematica non può essere paragonata a elettricità, internet e AI. È una declinazione, una feature che abbiamo preso da internet.
Harald
Certo. Ti ringrazio, è stato molto interessante. Spero sia piaciuto anche a chi ci ascolta e ci guarda. A presto.
Fabio
Grazie a voi per questa opportunità. Scusate se ho detto qualcosa di troppo avanti, ma credo che la sfida sia pensare oggi per quello che succederà domani.
Harald
Conoscevamo questo rischio.
Harald
Ciao.